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Primo anno

Nel 2020 la crisi pandemica ha determinato un intenso calo dei flussi turistici che ha interessato tutto il territorio nazionale. Questo calo ha riguardato maggiormente la componente turistica internazionale e le aree maggiormente colpite da questa crisi sono state il Centro e il Mezzogiorno.

La crisi pandemica ha aumentato la disoccupazione e in particolare, il settore turistico è stato colpito più duramente rispetto agli altri settori. Le infrastrutture turistiche hanno cercato di fronteggiare la crisi facendo ricorso ai finanziamenti erogati da banche e società finanziare, ma molte aziende hanno dovuto chiudere a causa delle troppe difficoltà.

 

La pandemia ha colpito uno dei settori più importanti dell’economia italiana, il quale nel decennio precedente era riuscito progressivamente a rafforzarsi. Gli occupati all’interno del settore erano sempre più in crescita e l’occupazione era più incentrata nelle aree centro-meridionali.

 

Tuttavia, con l’avvento dell’emergenza sanitaria e la decisione del governo di dichiarare quarantena nazionale, i flussi turistici si sono sostanzialmente arrestati tra aprile e maggio del 2020. Durante il primo lockdown tutte le strutture turistiche, i bar e i ristoranti hanno avuto l’obbligo di chiudere, tutta la popolazione aveva l’obbligo di non uscire di casa, eccetto per motivi eccezionali.

Per cercare di affrontare il dilagare dell’epidemia sono state attuate molte restrizioni, che hanno avuto un grandissimo peso sull’economia del paese e soprattutto sul turismo.

 

Nei mesi estivi, con l’allentamento delle restrizioni, si è registrato un parziale recupero. Questo recupero è stato possibile grazie agli italiani che hanno deciso di viaggiare all’interno dei confini nazionali. Nel mese di agosto le presenze di turisti residenti sono tornate pressoché allo stesso livello del 2019. Per quanto riguarda le presenze dei turisti stranieri, sempre nel mese di agosto il numero di pernottamenti è stato modesto, anche se minore dell’anno precedente. 

 

Da ottobre, tuttavia, ha avuto inizio la seconda ondata dell’emergenza sanitaria che ha portato a nuove restrizioni sugli spostamenti: i flussi turistici hanno subito un’ulteriore brusca interruzione, soprattutto per quanto riguarda i turisti stranieri. 

Secondo anno

Durante l’estate 2021 il turismo italiano è ripartito, anche se i numeri di pernottamenti che si avevano prima dell’avvento del Covid sono ancora lontani.

Secondo le statistiche, l’Italia ha registrato tra aprile e luglio un’ampia crescita delle prenotazioni rispetto all’estate 2020. Il numero di voli aerei è aumentato vertiginosamente e lo stesso per quanto riguarda le prenotazioni in hotel. I fautori di questo aumento sono i turisti stranieri (i due principali sono stati la Spagna e la Grecia) che hanno scelto di trascorrere le proprie vacanze in Italia nei mesi di luglio e agosto. Anche se la percentuale di pernottamenti è ancora abbastanza inferiore rispetto al 2019, la velocità con cui il turismo si sta riprendendo è superiore alle aspettative.

A causa della scoperta dell’esistenza di diverse varianti del Covid-19, i turisti (stranieri e residenti) hanno scelto di adottare il metodo “booking sotto data”, ovvero le prenotazioni venivano fatte a ridosso della partenza. Le vacanze all’ultimo minuto, quindi, hanno trainato il turismo estivo del 2021. Un’attenzione particolare durante il 2021 è stata data al budget per le vacanze. Dopo il lungo periodo di crisi i turisti hanno fatto attenzione a non spendere troppo per viaggiare e infatti, i viaggi low-cost sono stati maggiori rispetto a quelli più costosi.

Tra le regioni più visitate troviamo la Liguria, che è stata scelta da stranieri provenienti principalmente da Germania e Svizzera. Anche la Toscana è stata una meta ambita, anche se secondo alcune statistiche, Firenze ha registrato l’80% in meno di turisti rispetto al 2019.

Anche la montagna è stata una destinazione favorita durante il 2021. Dopo aver sofferto della chiusura degli impianti sciistici nel 2020, le zone montane sono riuscite a riprendersi progressivamente.

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